Roma. 14 agosto
Come una fatina, mi hai plasmato con le mani. Mi guardo allo specchio e vedo riflessi i tuoi consigli, i rischi che mi hai spinto ad affrontare. Le verità che mi hai sputato in faccia mi hanno guidato, gli abbracci sono stati lingue di felino sopra le ferite. I tuoi occhi, la colonna su cui ho trovato sostegno. Non mi riconosco in nessun’altra persona, perché sei tu la radice stessa della mia autenticità.
Tuo, eternamente grato,
R
Aggiungi commento
Commenti