Trento. 20 agosto
Solamente oggi mi rendo conto di cosa avrei dovuto dirti allora. Guardarti negli occhi e confessarti che avevo riflettuto molto e che non volevo continuare, non il quel momento. Avrei dovuto smettere di parlarti, di avere qualcosa di tuo davanti. Recidere quel fiore dalla base per conservarlo nella sua bellezza e farlo chiudendo gli occhi, ma sapendo che sarebbe potuto crescere ancora se gli avessi dato del tempo. Spiegarti che mi sembrava tutto inutile, che presto non avremmo più avuto la possibilità o la sorpresa di incontrarci per caso e di affrontarci davvero. Che ti avrei lasciata fare la tua vita, mentre avrei fatto la mia ma la porta sarebbe stata aperta per te nell’attesa di perderti e poi ritrovarti.
Di te ricorderò quel fiore, l’erba su cui è nato, il sole che l’ha accarezzato, il respiro del vento che portava con sé tutte le cose che ci siamo detti. È stato bellissimo, forse troppo per essere vero.
Non più tuo,
R
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