Lettera d'amore – La tua metà

Milano. 6 settembre

 

Sono seduto davanti la porta del bagno a sentire l’acqua e il sapone che ti scorrono sulla pelle. Mi impedisce di farlo meglio solamente la musica che non mi piace ma che canti a squarciagola. Potrei parlarti senza che tu mi sentissi ora, sai? Potrei dirti che avrei potuto perderti ancor prima di scoprirti così importante per me. Ti avrei osservata diventare lentamente un’estranea, guardare di nuovo il mondo per cercare i frammenti di me che desideravi per te, non riuscendoci, oppure sì, e quindi dimenticarmi, scoprire magari che “non c’è nessuno come te” in realtà era “non conosco ancora nessuno come te”. Sarebbe stata la giusta punizione per me se non mi fossi svegliato proprio sull’ultimo squillo, quello che le persone aspettano prima di perdere la pazienza e non chiamare più quel numero. Ora però mi fa strano anche solo pensarlo.

Sono seduto davanti la porta del bagno e ora c’è il rumore del phon a mescolarsi con le tue canzoni. Sto aspettando che tu, profumando tutta casa, esca e lasci che ti prenda tra le braccia per ringraziarti ancora di aver capito ogni cosa prima che io potessi anche solamente accorgermene.

 

La tua metà,

R

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