Lettera d'amore – Come a diciassette anni

Roma, 30 luglio.

 

A fine giornata, mi viene voglia di scriverti un sacco di cose: come a diciassette anni, con messaggi pieni di dolcezza. Ma non ho diciassette anni e non mi sentirai dirti ancora che ti amo, che mi manchi, che vorrei le tue braccia intorno al collo. Non ti chiederò se riesci davvero a essere indifferente o ti sforzi di fingere, di rimanere stabile quando capitano anche a te quelle foto che mi infiammano i polmoni e non mi fanno respirare. Sembra anche a te di aggiungere, a ogni compleanno, un filtro in più che ti ovatta le note dell’anima?

E quindi oggi trovo giusto inviarti solo un messaggio per dirti che ho voglia di visitare la città in cui vivi, qualche consiglio sull’itinerario, un posto buono in cui mangiare, altre cazzate di cui non mi importa nulla in realtà. Oppure: “Ciao, ho ancora delle cose tue che non ti ho mai restituito; le lascio nella cassetta della posta?”

Ma quando ne avrò quaranta, a che punto saranno arrugginite le lancette del mio cuore? Non lo so. Tuttavia mi immagino sempre con il telefono tra le mani a pensare alle parole giuste, che però non trovo perché in mente ho solo quelle che ti scrivevo a diciassette anni, mentre rabbrividisco ancora al pensiero di vedere le lettere del tuo nome apparire sul mio schermo.

 

Ieri, oggi, domani, tuo

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